Tra le varie tipologie di permesso di soggiorno, quello per lavoro subordinato è uno dei più diffusi. Quali sono le modalità per ottenerlo? Vediamole insieme.
Come si ottiene il permesso di soggiorno per lavoro subordinato?
Secondo il testo unico immigrazione (art. 22), l’ingresso nel territorio dello Stato per motivi di lavoro subordinato, avviene nell’ambito delle quote di ingresso stabilite nei decreti flussi annuali. Tali decreti devono tenere conto, ai fini del numero di quote annuali, dell’andamento dell’occupazione e dei tassi di disoccupazione a livello nazionale e regionale, nonché del numero dei cittadini stranieri iscritti ai centri per l’impiego.
I decreti flussi devono inoltre tenere conto della effettiva richiesta di lavoro avanzata dagli imprenditori su base regionale e provinciale. Ciò significa che maggiore sarà la richiesta da parte.
Il permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato può anche essere rilasciato al di fuori della procedura flussi a uno straniero già presente in Italia, a seguito di conversione di altro titolo di soggiorno.
Quando viene emanato il decreto flussi?
Il Governo dovrebbe emanare il decreto flussi entro il 30 novembre di ogni anno, prevedendo le quote di ingresso dei lavoratori stranieri per l’anno successivo. Tuttavia, il termine può superato. Nel 2021, ad esempio, il decreto flussi è stato approvato il 21 dicembre; nel 2020, invece, è stato emanato il 12 ottobre.
Come funziona la procedura flussi?
La prima fase della procedura flussi è caratterizzata dalla richiesta di nulla osta. Il datore di lavoro compila la domanda telematicamente al sito https://portaleservizi.dlci.interno.it, accedendo tramite SPID.
Ottenuto il nulla osta, questo viene inviato al cittadino straniero, che si reca presso l’ambasciata italiana o il consolato italiano nel proprio Paese di origine più vicini al luogo di residenza, chiedendo il visto per lavoro subordinato.
L’ambasciata italiana o il consolato italiano rilasciano il visto per lavoro subordinato, lavoro autonomo o lavoro stagionale e lo straniero può fare ingresso regolare in Italia.
Entro otto giorni dall’ingresso in Italia, lo straniero deve prendere appuntamento con lo Sportello unico immigrazione e presentarsi, assieme al datore di lavoro, per la firma del contratto di soggiorno. Il Ministero dell’interno rilascerà così, entro qualche mese, il permesso di soggiorno definitivo.
Come funziona la conversione di un permesso di soggiorno?
Gli stranieri in possesso di un permesso di soggiorno convertibile, che siano titolari di un rapporto di lavoro, possono chiedere alla questura di convertire il loro titolo in un permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato. La conversione si richiede tramite kit postale.
I permessi di soggiorno convertibili in lavoro sono: motivi familiari, motivi di studio, tirocinio o formazione, permesso di soggiorno per lavoro stagionale, minore età, protezione sociale (ora denominato casi speciali), vittime di violenza domestica (ora denominato casi speciali), permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo rilasciato da altro Stato membro dell’Unione Europea, per protezione speciale, per calamità, per residenza elettiva, per acquisto della cittadinanza o dello stato di apolide, per attività sportiva, per lavoro di tipo artistico, per motivi religiosi, per assistenza di minori e per cure mediche.
Come richiedere un permesso di soggiorno per lavoro subordinato a Bologna?
Nel caso di procedura flussi, il nulla osta si richiede alla Prefettura di Bologna, tramite l’applicativo online disponibile al sito https://portaleservizi.dlci.interno.it, accedendo tramite SPID.
Nel caso di conversione del permesso, è necessario rivolgersi agli uffici postali contrassegnati come “sportello amico” e compilare l’apposito kit. Le poste rilasceranno automaticamente un appuntamento per il fotosegnalamento presso l’ufficio immigrazione di Bologna.