DOMANDA DI PERMESSO DI SOGGIORNO: SECONDO IL TRIBUNALE DI ANCONA LA QUESTURA NON PUÒ RIFIUTARE DI PRENDERLA IN CARICO

Ordinanza del Tribunale di Ancona del 22 novembre 2022

Con un’ordinanza del 22 novembre 2022 il Tribunale di Ancona ha rimarcato l’importanza del rispetto da parte della Pubblica amministrazione dei principi regolanti il procedimento amministrativo in tema di rilascio del permesso di soggiorno. Vediamo di cosa si tratta.

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1. Che cos’è un permesso di soggiorno?

Il permesso di soggiorno è un provvedimento amministrativo che autorizza la permanenza sul territorio italiano di un cittadino straniero. Tale titolo viene rilasciato all’esito di un complesso procedimento avviato presso la questura o lo Sportello unico immigrazione della Prefettura. Questo procedimento è conosciuto dal punto di vista giuridico come “procedimento amministrativo”, scandito da varie fasi e governato da importanti principi a tutela dei diritti del richiedente. In particolare, le fasi di cui è composto sono le seguenti: 

  • iniziativa;
  • istruttoria;
  • decisoria;
  • integrativa dell’efficacia (eventuale). 

Quanto ai principi che regolano il provvedimento amministrativo, ecco i più importanti:

  • Legalità, buon andamento e imparzialità (art. 97 della Costituzione;
  • Economicità, efficacia, imparzialità, pubblicità e trasparenza (art. 1 l. 241/1990).

2. La questura può rifiutare di prendere in carico la richiesta?

Come riportato nel paragrafo che precede, il procedimento amministrativo è scandito da fasi ben delineate. Nella fase di iniziativa il richiedente presenta la propria istanza e la Pubblica amministrazione procedente (Questura o Prefettura) è obbligata a prenderla in carico. Non è dunque possibile rifiutare di acquisire una richiesta, a meno che questa non sia manifestamente irricevibile, inammissibile, improcedibile o infondata. Tali vizi si verificano tuttavia quando la domanda presenta delle carenze macroscopiche o è stata presentata a un ufficio errato. Si tratta dunque di ipotesi molto rare. 

In tutti gli altri casi (la maggior parte), la Pubblica amministrazione è obbligata a prenderla in carico, avviando la seconda fase, quella dell’istruttoria. Soltanto a seguito di un’istruttoria completa, infatti, l’amministrazione può essere in grado di emanare compiutamente un provvedimento motivato (art. 2 e 3 l. 241/1990) con il quale venga accolta o respinta la richiesta.

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3. La decisione del Tribunale di Ancona

Il Tribunale di Ancona è stato chiamato a decidere in via d’urgenza sulla legittimità del rifiuto da parte della Questura di Pesaro di fissare un appuntamento per la presentazione dell’istanza di protezione speciale da parte di una cittadina straniera. Secondo il Giudice tale rifiuto era completamente illegittimo poiché, come detto, la Pubblica amministrazione non è autorizzata a respingere una legittima richiesta senza aver condotto un’appropriata istruttoria. 

4. Perché rivolgersi a un avvocato esperto di immigrazione a Bologna?

Un avvocato esperto in diritto dell’immigrazione può fornire consulenza e assistenza, sia giudiziale che stragiudiziale, in tantissimi ambiti della vita dello straniero, tra cui la presentazione di una richiesta di rilascio, rinnovo o conversione del permesso di soggiorno. Integra – immigrazione, lavoro e diritti offre una vasta gamma di servizi e si trova a Bologna, in via Miramonte n. 9

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