Il codice fiscale è un elemento fondamentale per ogni cittadino straniero. In sua assenza, infatti, non è possibile sottoscrivere un contratto di lavoro, iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale e ricevere servizi dalla Pubblica amministrazione. Ma come si ottiene? Vediamolo insieme.
Indice
1. Che cos’è il codice fiscale?
È un codice di 16 caratteri, formato da lettere e numeri che caratterizzano i dati anagrafici del cittadino italiano o straniero regolarmente soggiornante. È stato introdotto dal d.p.r 605 del 29 settembre 1973 per rendere più efficiente l’amministrazione finanziaria con la creazione dell’Anagrafe tributaria. Nel caso degli italiani viene rilasciato al momento della nascita e certificato unicamente dall’Agenzia delle entrate. Nel caso di stranieri provvisti di permesso di soggiorno, invece, viene rilasciato dalla Pubblica amministrazione in particolari circostanze, che vedremo di seguito.
2. A che cosa serve il codice fiscale?
Il codice fiscale identifica in modo univoco un individuo nei rapporti con la Pubblica amministrazione ed è necessario per iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale (Asl), e quindi ottenere la tessera sanitaria e scegliere il medico di base. Inoltre, è essenziale per concludere contratti, richiedere agevolazioni o prestazioni sociali (assegni d’invalidità, assegni nucleo numeroso, assegno di maternità, bonus statali…) ed essere assunti come lavoratore domestico.
3. Chi ha il diritto di ottenere il codice fiscale?
Oltre i cittadini italiani, che lo ottengono dalla nascita, le persone giuridiche e gli enti pubblici, hanno diritto al codice fiscale tutti gli stranieri regolarmente soggiornanti sul territorio italiano.
Nel caso di cittadini provenienti da Paesi extra UE, per ottenere il codice fiscale è necessario dimostrare di essere in possesso di un valido permesso di soggiorno oppure della ricevuta di prima richiesta o rinnovo dello stesso.
4. Cittadini stranieri, come ottenere il codice fiscale?
A seconda della condizione giuridica in cui si trova lo straniero, diversi sono gli uffici competenti e le modalità di rilascio (Sportello unico per l’immigrazione, Questura o Agenzia delle entrate).
È competente lo Sportello unico per l’immigrazione nel caso di cittadini stranieri che arrivati in Italia chiedono di ottenere il permesso di soggiorno per lavoro dipendente o ricongiungimento familiare. Al momento della domanda lo Sportello attribuisce un codice fiscale provvisorio. Una volta ottenuto il permesso di soggiorno, poi, viene rilasciato il codice fiscale definitivo.
Se, invece, sono richieste altre tipologie di permesso di soggiorno, è competente la Questura, che rilascia immediatamente il codice fiscale definitivo.
Nel caso di cittadino straniero che richiede la protezione internazionale il codice fiscale è attribuito dalla Questura o dalla Polizia di frontiera al momento della domanda.
Infine, coloro che soggiornano regolarmente in Italia ma non hanno ancora il codice fiscale possono richiederlo ad un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle entrate.
5. Viene rilasciato il codice fiscale agli stranieri non regolari?
No, gli stranieri irregolari non hanno diritto ad avere il codice fiscale. Ai minori stranieri non regolari o non accompagnati, invece, il codice fiscale è attribuito dall’Agenzia delle entrate su richiesta della struttura Asl tenuta a iscrivere il minore al Servizio sanitario nazionale. L’Asl comunica il codice fiscale a chi ha la responsabilità genitoriale o al responsabile della struttura che ospita il minore.
5. Perché rivolgersi a un avvocato esperto di immigrazione a Bologna?
Un avvocato esperto in diritto dell’immigrazione può fornire consulenza e assistenza, sia giudiziale che stragiudiziale, in tantissimi ambiti della vita dello straniero, tra cui la richiesta di rilascio del codice fiscale. Integra – immigrazione, lavoro e diritti offre una vasta gamma di servizi e si trova a Bologna, in via Miramonte n. 9 e a Pesaro.
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