Con la fine di agosto, ci apprestiamo ad entrare nell’ultimo quadrimestre del 2022. Ciò significa che, tra le priorità del governo che si formerà all’indomani delle elezioni dovrà necessariamente esserci un nuovo decreto flussi. Ma quante quote aspettarsi per il 2023? Scopriamolo insieme.
Che cos’è il decreto flussi?
Il decreto flussi è quel provvedimento con cui il Governo indica ogni anno il numero di quote a disposizione per l’ingresso di cittadini stranieri in Italia per lavoro subordinato, lavoro autonomo e lavoro stagionale. Il decreto dovrebbe essere emanato del rispetto del documento programmatico sull’immigrazione dell’esecutivo italiano da approvare, ai sensi dell’art. 3 c. 1 d.lgs. 286/1998, di concerto con gli enti locali e le principali realtà attive nel settore dell’immigrazione. L’art. 3 è però ormai da molto tempo lettera morta e il decreto flussi viene emanato ogni anno sulla base delle esigenze espresse nel corso dell’anno dal mercato del lavoro.
Quando viene emanato il decreto flussi?
Il Governo dovrebbe emanare il decreto flussi entro il 30 novembre di ogni anno, prevedendo le quote di ingresso dei lavoratori stranieri per l’anno successivo. Tuttavia, il termine può superato. Nel 2021, ad esempio, il decreto flussi è stato approvato il 21 dicembre; nel 2020, invece, è stato emanato il 12 ottobre.
Come funziona la procedura flussi?
La prima fase della procedura flussi è caratterizzata dalla richiesta di nulla osta. Il datore di lavoro compila la domanda telematicamente al sito https://portaleservizi.dlci.interno.it, accedendo tramite SPID.
Ottenuto il nulla osta, questo viene inviato al cittadino straniero, che si reca presso l’ambasciata italiana o il consolato italiano nel proprio Paese di origine più vicini al luogo di residenza, chiedendo il visto per lavoro subordinato.
L’ambasciata italiana o il consolato italiano rilasciano il visto per lavoro subordinato, lavoro autonomo o lavoro stagionale e lo straniero può fare ingresso regolare in Italia.
Entro otto giorni dall’ingresso in Italia, lo straniero deve prendere appuntamento con lo Sportello unico immigrazione e presentarsi, assieme al datore di lavoro, per la firma del contratto di soggiorno. Il Ministero dell’interno rilascerà così, entro qualche mese, il permesso di soggiorno definitivo.
Quante quote sono previste per il 2023?
Secondo il Sole 24 ore, le associazioni imprenditoriali richiedono per il 2023 un netto aumento delle quote. Per quanto riguarda l’agricoltura e il turismo, la richiesta è di 100 mila ingressi, molti più dei 42 mila previsti dall’ultimo decreto flussi.
Se le richieste dovessero essere accolte, il nuovo decreto flussi si riavvicinerebbe ai livelli del 2006-2007, quando le quote stanziate erano state addirittura 240 mila. Dopo la crisi del 2008 questi valori sono crollati, toccando il picco negativo dei 30 mila lavoratori previsti nel 2015. Nel 2021, però, questo trend si è già invertito, con la previsione di 69.700 quote. Ciò a fronte, tuttavia, di una richiesta da parte del mondo imprenditoriale pari a oltre 98 mila ingressi per gli stagionali e 205 mila totali.
Come richiedere il nulla osta al lavoro subordinato o stagionale a Bologna?
Il nulla osta si richiede alla Prefettura di Bologna, tramite l’applicativo online disponibile al sito https://portaleservizi.dlci.interno.it, accedendo tramite SPID.