RITARDO NELL’EMISSIONE DEL PERMESSO DI SOGGIORNO: È POSSIBILE ESSERE RISARCITI?

Molto spesso accade che la Pubblica amministrazione non rispetti i termini imposti dalla legge per la conclusione del procedimento. Questo tipo di ritardi, ormai endemici, si verificano in maniera quasi strutturale nel contesto dei procedimenti relativi all’immigrazione. Esiste la possibilità di ottenere un risarcimento se, ad esempio, la Questura impiega un anno a emettere un permesso di soggiorno? Scopriamolo.

Quanto tempo è necessario per il rilascio di un permesso di soggiorno?

Secondo il testo unico immigrazione, il permesso di soggiorno è rilasciato, rinnovato  o  convertito entro sessanta giorni dalla  data  in  cui  è  stata  presentata  la domanda. Tale termine, tuttavia, non è perentorio. Ciò significa che la Pubblica amministrazione non incorre in alcuna particolare conseguenza se viene superato. Si tratta, dunque, di un termine puramente indicativo.

Secondo il codice del procedimento amministrativo (legge n. 241/1990), il termine massimo per la conclusione di un procedimento amministrativo è di 180 giorni. Il  Consiglio di Stato, in una recente pronuncia, ha dichiarato che tale termine massimo è applicabile anche ai procedimenti relativi all’immigrazione.

Ciò significa che il termine normale per l’emissione di un permesso di soggiorno dovrebbe essere di 60 giorni, ma che la Pubblica amministrazione può legittimamente attenere fino a 180 giorni.

Cosa succede se vengono superati i termini?

È possibile richiedere l’intervento del superiore gerarchico. Nel caso in cui venisse superato anche il termine di 180 giorni, infatti, la legge 241 del 1990 permette al richiedente di attivare il potere sostituivo del superiore gerarchico, la cui identità e i cui recapiti dovrebbero essere chiaramente indicati sul sito internet dell’amministrazione in questione.

A questo punto, il superiore gerarchico dispone di termini dimezzati per completare il procedimento, e dunque di 90 giorni. Trascorso inutilmente anche tale periodo, non resta che fare ricorso al Tar o al Tribunale.

È possibile ottenere un indennizzo per il ritardo?

Sì, è possibile ottenere il risarcimento del danno o un indennizzo da mero ritardo. Secondo l’art. 2-bis della l. 241/1990, le Pubbliche amministrazioni sono tenute al risarcimento del danno ingiusto cagionato in conseguenza dell’inosservanza dolosa o colposa  del  termine  di conclusione del procedimento. 

Inoltre, in caso di inosservanza del medesimo termine, l’istante ha diritto di ottenere un indennizzo per il mero ritardo subito, pari a 30 euro per ogni giorni di ritardo, fino a un totale di 2.000 euro. Qualora dovessero essere riconosciuti sia l’indennizzo che il risarcimento, quest’ultimo viene scorporato dell’entità del primo. 

Come richiedere l’indennizzo a Bologna?

Per richiedere l’indennizzo da mero ritardo a Bologna è necessario presentare ricorso al Tribunale amministrativo regionale o al Tribunale ordinario, a seconda della tipologia di permesso di soggiorno richiesto. 

Si consiglia di rivolgersi a un avvocato esperto di diritto dell’immigrazione. 

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